Cosa sarebbe
successo se Cesare fosse sopravvissuto alle Idi di marzo? Questo tenta di
immaginare Maurizio Donte nel suo De bello Parthico, un imponente romanzo ricco
di ricostruzioni storiche e descrizioni dettagliate. Lo fa inserendo nella
storia un elemento imprevisto, un personaggio di nome Mercurio, che viene dal
futuro e che, con le sue trovate e le sue conoscenze diventa una fonte di
scoperte per l’esercito romano e per il grande condottiero, Cesare, appunto.
Mercurio cambierà poi nome e si integrerà nella storia diventando romano lui
stesso, scoprendo che duemila anni fa la vita poteva essere tanto agghiacciante
e crudele, quanto bella e appassionante. Quindi, da freddo viaggiatore del
tempo, diventa un uomo del tempo e lo vive facendone parte. Il libro, oltre 500
pagine in formato 18*23, si apre con un elenco di personaggi, ben 126, con la
traccia genealogica della gens Julia ed oltre, e si conclude con una pagina di
riferimenti bibliografici. Il lavoro di ricerca fatto dall’autore è veramente
impressionante, lo dimostra nelle descrizioni e nelle ricostruzioni, in parte
storiche e in parte immaginate, sempre su base storica, che ci guidano nella
lettura di un libro che entusiasma sin dall’inizio. Anche la trama in parte
ricostruisce la storia, ma poi prende il volo e immagina una storia diversa,
portandoci a vivere la guerra ai Parthi condotta da Cesare, sempre accompagnato
dal misterioso uomo che viene dal futuro.
La
suddivisione in capitoli, ben 58, alleggerisce la lettura, comunque
impegnativa, permettendo al lettore di trovare la giusta concentrazione.
Che dire del
linguaggio, ricco e forbito, degno di un romanzo classico, che aggiunge
bellezza e sonorità a un romanzo già importante di suo, dove la storia
documentata è raccontata con grande maestria e la storia immaginata sembra
anche credibile. Certo, un viaggiatore del tempo che diventa quasi un superuomo
potrebbe lasciar perplessi, ma questo elemento di surrealismo giova la lettura
e ci si affeziona anche all’eroe improbabile, per cui, invece di chiedersi “ma
chi è, ma da dove viene” ci si chiede “ma quando interviene per rimettere tutto
a posto”. Già, la lettura appassiona anche grazie a questo artificio
letterario, e l'uomo che viene dal futuro lo si vorrebbe sempre lì, tra i
romani, lo si immagina ben inserito, lo si vorrebbe felicemente accoppiato e
con prole, a far del mondo un luogo migliore dove vivere. Sarà così? Ovviamente
non sta a me rivelare la trama, una nota di lettura come questa ha la funzione
di incuriosire e, possibilmente, di spingere nuovi lettori ad affrontare
quest’avventura, per cui mi fermo qui.
Il libro è
scritto magistralmente e, nonostante la mole, si legge con piacere. Da leggere!
Claudio
Fiorentini
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