domenica 29 maggio 2016

De bello Parthico, di Maurizio Donte






Cosa sarebbe successo se Cesare fosse sopravvissuto alle Idi di marzo? Questo tenta di immaginare Maurizio Donte nel suo De bello Parthico, un imponente romanzo ricco di ricostruzioni storiche e descrizioni dettagliate. Lo fa inserendo nella storia un elemento imprevisto, un personaggio di nome Mercurio, che viene dal futuro e che, con le sue trovate e le sue conoscenze diventa una fonte di scoperte per l’esercito romano e per il grande condottiero, Cesare, appunto. Mercurio cambierà poi nome e si integrerà nella storia diventando romano lui stesso, scoprendo che duemila anni fa la vita poteva essere tanto agghiacciante e crudele, quanto bella e appassionante. Quindi, da freddo viaggiatore del tempo, diventa un uomo del tempo e lo vive facendone parte. Il libro, oltre 500 pagine in formato 18*23, si apre con un elenco di personaggi, ben 126, con la traccia genealogica della gens Julia ed oltre, e si conclude con una pagina di riferimenti bibliografici. Il lavoro di ricerca fatto dall’autore è veramente impressionante, lo dimostra nelle descrizioni e nelle ricostruzioni, in parte storiche e in parte immaginate, sempre su base storica, che ci guidano nella lettura di un libro che entusiasma sin dall’inizio. Anche la trama in parte ricostruisce la storia, ma poi prende il volo e immagina una storia diversa, portandoci a vivere la guerra ai Parthi condotta da Cesare, sempre accompagnato dal misterioso uomo che viene dal futuro.
La suddivisione in capitoli, ben 58, alleggerisce la lettura, comunque impegnativa, permettendo al lettore di trovare la giusta concentrazione.
Che dire del linguaggio, ricco e forbito, degno di un romanzo classico, che aggiunge bellezza e sonorità a un romanzo già importante di suo, dove la storia documentata è raccontata con grande maestria e la storia immaginata sembra anche credibile. Certo, un viaggiatore del tempo che diventa quasi un superuomo potrebbe lasciar perplessi, ma questo elemento di surrealismo giova la lettura e ci si affeziona anche all’eroe improbabile, per cui, invece di chiedersi “ma chi è, ma da dove viene” ci si chiede “ma quando interviene per rimettere tutto a posto”. Già, la lettura appassiona anche grazie a questo artificio letterario, e l'uomo che viene dal futuro lo si vorrebbe sempre lì, tra i romani, lo si immagina ben inserito, lo si vorrebbe felicemente accoppiato e con prole, a far del mondo un luogo migliore dove vivere. Sarà così? Ovviamente non sta a me rivelare la trama, una nota di lettura come questa ha la funzione di incuriosire e, possibilmente, di spingere nuovi lettori ad affrontare quest’avventura, per cui mi fermo qui.
Il libro è scritto magistralmente e, nonostante la mole, si legge con piacere. Da leggere!
Claudio Fiorentini


Nessun commento:

Posta un commento